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Morso di medusa: consigli e cura

In estate accade frequentemente, durante le vacanze al mare, di essere morsi da una medusa.

Le meduse vivono prevalentemente nei mari e sono tra le prime forme di vita apparse sulla Terra. Sono costituite per il 90% da acqua e presentano un corpo a forma di paracadute e una serie di tentacoli urticanti di lunghezza e forma variabile.

È importante fare una premessa, questi invertebrati non pungono né tendono ad attaccare l’uomo. Vengono più che altro trasportati dalle correnti ed è l’uomo che, avvicinandosi inavvertitamente ai loro tentacoli stimola la terminazione sensitiva della cnidocita che provoca la fuoriuscita del liquido urticante, una miscela di tre proteine (una ha l’effetto paralizzante, una ha effetto neurotossico e l’altra infiammatorio), che provoca irritazioni più o meno dolorose.

Generalmente gli effetti non sono molto gravi, tuttavia, se si è allergici alle proteine racchiuse nel veleno, anche un morso può essere fatale.

Negli altri casi, per alleviare i sintomi causati dal morso di medusa, che sono principalmente bruciorearrossamento cutaneo e prurito è consigliabile evitare i rimedi fai da te.

Di solito, dopo 20 minuti il dolore lascia il posto al prurito e, talvolta, ad altri sintomi, quali: orticaria, sudorazione, nausea, eritemi e gonfiori.

La migliore soluzione per trattare la puntura di medusa è applicare sulla zona interessata un gel astringente al cloruro di alluminio, che serve per lenire il prurito e bloccare la diffusione delle tossine.

Per trattare un morso di medusa si possono acquistare anche spray lenitivi a base di acqua di mare, che aiutano a ridurre la sensazione di prurito. Dopo aver applicato una di queste soluzioni è bene avvolgere la zona infiammata con una garza.

È importante sapere che l’acqua dolce deve essere categoricamente evitata per ripulire la ferita. Applicando l’acqua dolce, infatti, si potrebbe favorire la rottura delle nematocisti (strutture urticanti rilasciate dalle meduse) rimaste sulla pelle, pertanto, si dovrebbe preferire l’acqua di mare per contrastare la tossina della medusa che non è ancora penetrata.

Inoltre, la zona colpita non dovrebbe essere strofinata: molto spesso le cisti risiedono ancora sull’epidermide e non hanno ancora rilasciato tutte le tossine, inoltre, queste ultime sono termolabili, ossia si attivano all’aumento della temperatura, pertanto, possono anche causare un’ustione.

Dopo la puntura è importante non esporsi al sole. Infatti, la zona cutanea entrata in contatto con il liquido urticante risulterà maggiormente sensibile ai raggi solari, per cui è bene tenerla al riparo per un paio di settimane.

  • Jun 16, 2022
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